Translate

domenica 27 maggio 2012

I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE pubblicata da Io voglio allattare il giorno martedì 22 maggio 2012 alle ore 22.37 ·su Facebook




1 IL DIRITTO ALL’OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2 IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti

3 IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

4 IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5 IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco

6 IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7 IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

9 IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua

10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle





mercoledì 23 maggio 2012

GEMELLI, L'ESPLOSIONE DELLA VITA

     B. e S. sono due splendidi gemellini di circa dieci giorni. Non raggiungono i due chilogrammi di peso ciascuno, e l'altro ieri ho avuto l'onore di conoscerli.
   
     Strano miracolo i gemelli, mi hanno sempre profondamente affascinata... Due, anche loro maschi figli di un'amica, ho potuto vederli crescere fino a diventare due trentenni belli e in gamba. E ricordo ancora la magia del loro rapporto, così esclusivo da lasciar fuori, in certi momenti, persino una mamma quasi incredula, ma anche lei affascinata e divertita.

     Dura la vita di una mamma di gemelli: fanno tutto in coppia, e soprattutto, quasi sempre, PIANGONO in coppia! Già a volte il pianto di un solo neonato ha su di noi l'effetto di un martello pneumatico, figuriamoci di due che piangono in stereofonia! Quando poi sono di basso peso, spesso impiegano anche molto tempo a finire le poppate, con il risultato che, poco dopo aver finito, è già l'ora di ricominciare tutto daccapo... e tutto ciò quando le cose vanno bene, ovviamente, per non parlare di eventuali coliche, o dei primi dentini, o di eventuali malattie esantematiche, che i gemelli regolarmente contraggono contemporaneamente.

     Fatica. Tanta. Ma a fronte di una ricompensa tanto speciale quanto unica: una poltrona in prima fila per assistere alla nascita di un rapporto davvero magico, che accompagnerà i gemelli per tutta la vita. Che fortuna... e che orgoglio.

     Si cercheranno, si stuzzicheranno, faranno liti furibonde, qualche volta si odieranno, anche, nel sentirsi un po' ostaggi di quello specchio umano che hanno di fronte. Ma una cosa è certa: non si abbandoneranno mai.

Pia

 

venerdì 18 maggio 2012

LA RICCHEZZA PIU' GRANDE

     In una delle orrende serie di cartoni animati che guardano le mie figlie, il bambino protagonista possiede, oltre ai due genitori "umani", una mamma e un papà fatati, in grado di esaudire ogni suo desiderio. 
     In un episodio, questo bambino ascolta involontariamente un discorso dei suoi veri genitori, riguardante la loro situazione economica. Mamma e papà stanno pensando a quanto sarebbero più ricchi se non avessero un figlio.  In preda alla disperazione, il piccolo esprime il desiderio di non essere mai nato, ed i suoi genitori fatati sono costretti ad accontentarlo...  
  Ne nasce uno scenario paradossale, che ricorda molto il film cult "La vita è meravigliosa", dove il protagonista James Stewart incontra l'angelo Clarence che lo salva dal suicidio, e gli mostra come sarebbe il mondo se lui non fosse mai nato.

       Il punto è che il nostro piccolo, disperato protagonista ha sentito solo una picca parte del discorso di mamma e papà: i due stavano dicendo che sì, sarebbero molto più ricchi se non avessero un figlio, ma che si sentono mille volte più fortunati dei loro ricchissimi e odiati vicini, che da sempre desiderano un figlio ma non riescono ad averlo.

       Soprattutto in tempi come questi, chi di noi non si è trovato a fare i conti con il lato economico dell'essere genitori?  Sicuramente pochi.  In rete sono sempre più numerosi i siti che analizzano nel dettaglio i costi dell' "operazione pupo", e dispensano consigli di ogni genere per risparmiare ovunque sia possibile, dall'abbigliamento ai libri, ai giochi e molto altro...      Eppure sono loro, i nostri cuccioli, la nostra vera fortuna.
    E su questo, noi "poveri" genitori, siamo tutti d'accordo.
 Cornelia docet...
 Pia

lunedì 14 maggio 2012

AIUTAMI A CRESCERE



Partita tra due dei maggiori ospedali italiani : il Gaslini e il Meyer di Firenze; per raccogliere fondi a favore della "Cicogna Sprint", associazione di genitori dei neonati prematuri della Terapia Intensiva Neonatale del Gaslini.

     E' B., un'amica e collega del mio ex reparto del Gaslini, a postare sulla mia bacheca di Facebook la locandina dell'evento. Una partita di calcio a scopo benefico, che aiuterà l'associazione dei genitori dei piccoli del nostro reparto.

     Il nostro reparto...

     Già, perché il nocciolo della questione è tutto qui. Sebbene io sia andata via da cinque anni, ormai, quando parlo del reparto è sempre il NOSTRO reparto, e quando mi riferisco al team di professionisti che lavora al suo interno, per me, è sempre un NOI.

     Il corpo è fuori, ma il cuore è dentro. E questo, la mia amica B., lo sa molto bene: quando infatti le rispondo, dicendole che cercherò di pubblicizzare al massimo l'evento, mi risponde sicura che non aveva dubbi ed aggiunge: "Per me tu fai e farai sempre parte della nostra SQUADRA".

     Una donna di cuore e di pelle, B. Una di quelle donne che sa essere lieve come una piuma o inamovibile come una stele di granito.Una mamma speciale, che ogni giorno combatte una dolorosa battaglia. E nel combatterla spesso è costretta a schivare le parole taglienti di chi le pronuncia senza sentirne il peso. Ci è abituata, lei.

     Conosce il peso delle parole, B. Quelle brutte e quelle belle. E sa quale meraviglioso peso, le sue parole belle, abbiano per me.

     E allora, mercoledì 23 maggio, tutti alla partita.
Vinca il migliore.
Gaslini, olé.

Pia

domenica 13 maggio 2012

MAMMA TRIS. A DISTANZA

     Amina ha otto anni. Come età sta esattamente in mezzo alle  mie altre due bambine, di  sei e dieci anni. Lei però non è qui con noi. La sua casa è in Tanzania. Non metto la sua foto per questioni di privacy.

     Oggi Margherita e Francesca mi hanno svegliata portandomi la colazione a letto, e mi hanno fatto dei regalini bellissimi. Ma il regalo più grande, questi due esseri meravigliosi, me l'hanno fatto qualche giorno fa, quando è arrivata per posta la foto di Amina, la bimba che ho deciso di sostenere a distanza. Quella sera avevamo una cena di famiglia, con una sorella di mia suocera che vediamo poco perché abita lontano. Margherita si è portata dietro la foto di Amina e, mostrandola con orgoglio alla zia le ha detto: "Zia, guarda, questa è la foto di nostra sorella!".
     Dire che quello è stato uno dei momenti più belli della mia vita è riduttivo. Da allora non passa giorno che le mie ragazze non rivolgano almeno un pensiero alla loro sorella lontana.

     Mi hanno già chiesto: "Mamma, ma noi, Amina, quando andiamo a trovarla?"
   

   
 

venerdì 11 maggio 2012

AUGURI, MAMMA


     Eccoci qui, di nuovo. La festa della mamma è alle porte, e come ogni anno, in alcune di noi, si agitano sentimenti ambivalenti.  Da una parte ci siamo noi, finalmente mamme, e dall'altra, per chi ha la fortuna di averla ancora, c'è lei, la nostra mamma. E lei, pur con tutti i suoi difetti, debolezze e fragilità, è la mamma che la vita ci ha dato.   Quest'anno, anziché regalarle le solite cose, proviamo a festeggiare il nostro e il suo essere mamma INSIEME: organizziamo una giornata fuori, con i nostri figli e nostra madre, in un posto dove non siamo mai state, anche se magari non è lontano da casa. Facendo cose normali. Ma fatte insieme in quel giorno speciale sembreranno straordinarie. 

mercoledì 9 maggio 2012

COS'E' IL MOM COACHING?






     Ormai da molti anni sentiamo parlare di coaching: si tratta di un termine nato nel mondo dello sport, e successivamente utilizzato per dare il nome ad una nuova professione.
Il coach è colui che aiuta qualcuno, a vari livelli ed in vari ambiti della vita personale e professionale, a realizzare i suoi obiettivi.Un vero e proprio "allenatore" nella vita, nel lavoro, nelle relazioni e molto altro.

     Negli ultimi anni, poi, si è assistito ad un'espansione notevole di questa professione, fino a coprire quasi interamente tutte le sfere in cui vive ed opera un essere umano.

Perché dico QUASI?

Perché, se è vero che ogni persona è unica, come uniche sono la sua vita e le sue esperienze, questo vale ancor di più per una specifica categoria di persone in una specifica condizione: la donna e la sua maternità.

     Ecco quindi che nasce il MOM COACHING, per sostenere ed accompagnare la mamma in questa delicata, sconvolgente, meravigliosa fase della sua vita.
     Ma il mom coaching non è solo questo. Infatti, soprattutto quando si tratta del primo figlio, la mamma può avere molti dubbi, molte difficoltà e molte "lacune" di ordine pratico per quel che riguarda la cura del bambino. Ecco che un aspetto importante del mom coaching deve essere anche quello che, nelle aziende, viene denominato MENTORING: la mamma viene sostenuta ed affiancata anche negli aspetti più pratici della vita con il bambino. E' importante che entrambi i ruoli (di coach e di mentor) vengano efficacemente ricoperti dalla stessa persona, che diventa un unico punto di riferimento. Questa persona può diventare un'alleata preziosa soprattutto nel momento in cui la mamma decide di rientrare al lavoro.

     Due, irrinunciabili, sono i pre-requisiti del professionista di mom coaching: L'essere a sua volta donna e, ovviamente, mamma. Non sarebbe possibile ad un altro professionista, per quanto preparato, comprendere fino in fondo le problematiche, le esigenze, le aspettative della mamma. D'altro canto, sarebbe difficile per lei fidarsi, aprirsi completamente con una persona che non è in grado di mettersi nei suoi panni...

     La mom coach aiuta la neomamma, in un momento delicato in cui le forze ed il tempo sembrano non bastare mai, a recuperare dentro di sé le risorse che lei già possiede, e che l'aiuteranno a vivere al meglio la nuova esperienza di mamma senza lasciarsi abbattere da difficoltà apparentemente insormontabili.

     Diventare mamma è un meraviglioso punto di partenza, per un percorso da fare, tutti insieme, un passo alla volta.
Felici e grati per il regalo che abbiamo ricevuto, godiamoci il viaggio.

Pia